Cultura Chinchorro

Tra i 10000 e gli 11000 anni fa, piccoli gruppi di cacciatori delle Ande, a causa dei cambi climatici intervenuti dopo l'ultima glaciazione che provocarono una carestia alimentare senza precedenti, costretti a migrare in cerca di cibo, scesero lungo le valli seguendo il corso dei fiumi, fino a raggiungere l'Oceano Pacifico.

http://www.youtube.com/watch?v=W2x5Hn5jykw

 

 

Visita Archeologica alla Caleta Camarones dove sono state portate alla luce le mummie più antiche*La cultura Chinchorro praticava la mummificazione a tutti i loro defunti*ben 3000 anni prima che la inventassero gli egiziani.

Oceano Pacifico*06 gennaio 2010*Foto di Giovanni Pais Becher (Gianni)

 



Qui ad Arica in Cile*sotto questo cielo e sulle rive dell'oceano Pacifico*si è sviluppata la 

Cultura Chinchorro.

 


 
S'insediarono vicino alla costa, nell'area compresa tra Ilo *Moquegua* nel sud del Perù e da Arica fino ad Antofagasta, nel nord del Cile, dove si estende il deserto di Atacama: il più secco del mondo. 
Da cacciatori delle Ande, si trasformarono in pescatori e raccoglitori di molluschi e di frutti di mare. Da alcune conchiglie del choro zapato, intagliarono ami rudimentali e grazie all'abbondante ricchezza di pesci, molluschi e di frutti di mare dell'Oceano Pacifico prosperarono nei secoli, sani e forti.

 

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Ami tratti dalle conchiglie del "choro zapato" fotografati nel deposito del *Museo San Miguel de Azapa dell'UTA* il 7 gennaio 2010, da Giovanni Pais Becher (Gianni)

 

Trassero dall'ambiente naturale circostante il necessario per vivere e crescere dignitosamente.

 

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Deposito del Museo dell'Università di Tarapacà *San Miguel de Azapa* Arica Parinacota *Cile* Foto di Giovanni Pais Becher il

07 gennaio 2010.

 

Gli ami intagliati nelle conchiglie vennero in seguito sostituiti da altri, incurvando le spine di cactus.

Furono abili tessitori e con i giunchi costruirono ceste e borse di fine pregio.

Giorno dopo giorno innalzarono il loro livello culturale, raggiungendo l'apice nelle esequie funerarie.

 

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Mummie Chinchorro, fotografate da Giovanni Pais Becher il 7 gennaio 2010, nella sala esposizioni del *Museo di San Miguel di Azapa dell'UTA*

 



Museo San Miguel de Azapa*Arica*Cile*Sala Chinchorro*Cranio mummificato*Foto di Giovanni Pais Becher (Gianni)*12 aprile 2013.

 

Furono definiti Chinchorro, in seguito alle scoperte effettuate nella spiaggia Chinchorro di Arica e Parinacota, nel estremo nord del Cile, delle prima vestigia della loro Cultura.









LE MUMMIE PIU ANTICHE DEL MONDO

 

3000 anni prima che gli egiziani praticassero l'arte della mummificazione, i Chinchorro praticavano un culto funerario che prevedeva la conservazione del corpo, quale tramite con l'aldilà, con il mondo spirituale. La preparazione del corpo, per renderlo adatto ad entrare in un un'altra vita , seguiva ritmi incredibilmente sofisticati ed unici nel loro genere. Il corpo veniva dapprima completamente disfatto, badando bene di spellarlo con una precisione assoluta, in modo che la pelle risultasse intera, senza strappi od abrasioni. 

 

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Deposito del Museo dell'Università di Tarapacà *San Miguel de Azapa* Arica Parinacota *Cile* 7 gennaio 2010 - Foto di: Giovanni Pais Becher (Gianni).

 

 

Il più antico sistema di mummificazione che risale a 9000*10000 anni fa, fu rinvenuto nella baia di Camarones, nella Regione di Arica e Parinacota, 

nell'estremo nord del Cile.

 

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Deposito del Museo dell'Università di Tarapacà *San Miguel de Azapa* Arica Parinacota *Cile* 7 gennaio 2010 - Foto di Giovanni Pais Becher (Gianni).



Museo San Miguel de Azapa*Arica*Cile*Sala Chinchorro*


LE MUMMIE NERE

 

Svuotato il corpo, lo rimpiazzavano con pali, per renderlo rigido, corde di paglia, argilla, piume e fibre vegetali. Infine con una pasta creata con ceneri, modellavano il corpo per renderlo simile a quello del defunto.

Quindi indossavano al corpo così ricreato, la pelle del defunto, come fosse un guanto e la cucivano con pelo umano o fibra vegetale.

Infine la dipingevano con con una pasta nera di manganese. Questo metodo di mummificazione durò per quasi due millenni.

Alcuni studiosi affermano che le mummie così composte non venivano sotterrate ma poste in piedi nell’'accampamento, come parte integrante della tribù.




Sala Chinchorro del Museo San Miguel de Azapa*Arica*Cile*12 aprile 2013.

Foto di Giovanni Pais Becher (Gianni)

 

LE MUMMIE ROSSE

  

In seguito la tecnica si affinò, il corpo non veniva completamente distrutto e gli organi interni estratti attraverso incisioni nella pelle. Per renderlo rigido, introducevano nelle incisioni pezzi di legno appuntiti. Quindi riempivano le cavità dove prima avevano estratto gli organi, con argilla, fibre vegetali, piume e piante. Aggiungevano al capo una parrucca ricostruita con gli stessi capelli del defunto e quindi dopo aver cucito le incisioni, dipingevano il corpo con ocra rosso, mentre invece il viso era dipinto di nero.

Questo sistema di mummificazione durò dai 500 ai mille anni.

In seguito si adottarono metodi più semplici.

I corpi vennero coperti con una sostanza composta di sabbia e materiale organico, con il passare degli anni questo metodo venne usato unicamente per comporre la maschera facciale.

Sono state ritrovate anche alcune mummie ricoperte da pelle bendata.

Agli inizi sembra che mummificassero solamente i corpi dei bambini e delle bimbe, in seguito si addottò questo culto funerario per tutti i defunti, indipendentemente a quale rango appartenessero.

 

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Mummia di neonato Chinchorro, esposta nella sala del Museo di San Miguel di Azapa. Fotografata il 7 gennaio 2010 da Giovanni Pais Becher (Gianni).




*Tipi di monili indossati dalle mummie della cultura Chinchorro*

Museo San Miguel de Azapa*Arica*Cile*Sala Chinchorro

Foto di Giovanni Pais Becher (Gianni)*12 aprile 2013.





 

Ciò distingue i Chinchorro da tutte le altre culture e tecniche di mummificazione: non solo i potenti o capi venivano mummificati, ma tutti coloro che lasciavano questo mondo per entrare nel aldilà.

L'aridità del deserto del sud del Perù e nord del Cile e l'alta salinità del sottosuolo, hanno contribuito a proteggere i corpi mummificati dalla putrefazione e hanno permesso che alcuni si conservino in perfetto stato anche ai giorni nostri.

La memoria degli anziani di Arica, ricorda centinaia e centinaia di mummie venute alla luce durante lavori di costruzione di vasche per l’'acqua ed abitazioni. Mummie che in gran parte furono distrutte. Soprattutto sulle falde del Morro di Arica, ma anche in vari altri luoghi.

Ci sono località dove ancora oggi a causa dei forti venti e delle intemperie, affiorano decine di mummie dal sottosuolo.

I siti archeologici della cultura Chinchorro sono protetti dalla legge n°17.288 dei Monumenti Nazionali del Cile che prevede che i beni archeologici in generale, sono proprietà dello Stato.

Ciò nonostante si sono verificati in passato numerosi saccheggi e ricerche superficiali da parte di persone non qualificate.

Nessun altro Paese delle Americhe vanta una cultura così complessa di mummificazione e anche di estrazione di pesci e molluschi dall’Oceano.

La Cultura Chinchorro merita a tutti gli effetti di essere riconosciuta come Patrimonio dell’Umanità dall'UNESCO.

Dobbiamo un ringraziamento a tutti coloro che si sono adoperati per custodire, studiare e diffondere nel mondo le conoscenze di questa incredibile cultura.

In particolare mi piace ricordare: l'Università di Tarapacà, il Consejo de Monumentos Nacionales de Chile, Calogero Santoro che vanta radici italiane, Bernardo Arriaza Torres e Vivien Standen, ma anche tutti coloro che qui non vengono nominati per mancanza di spazio.

Un ringraziamento anche agli studiosi intervenuti ad Arica dal 5 al 8 gennaio 2010, da varie parti del mondo, che ho conosciuto personalmente e dai quali ho appreso molto.

 

 

 Il giorno 8 gennaio 2010 si sono conclusi i lavori della Riunione Internazionale di Esperti sulla Cultura Chinchorro, tenutosi nella sala di Scienze dell'Università di Tarapacà di Arica in Cile. Sono state effettuate visite di studio nei siti di Camarones, località dove sono emerse le mummie più antiche, risalenti a ben 10000 anni fa ed al Museo di Azapa dove sono conservate ed esposte le mummie nere e rosse e le vestigia della cultura Chinchorro. Hanno partecipato al Seminario, oltre all'archeologa antropologa e Presidente del Unità dell'America Latina e Caraibi dell' UNESCO, la spagnola Nuria Sanz, gli archeologi Bernardo Arriaza e Vivien Standen e l'antropologo Sergio Medina dell' UTA in veste di organizzatore dell'evento, coaudiuvato da Susana Simonetti (CMN). Sono intervenuti gli Eminenti Studiosi: Michael Alexander Smith del Centro Storico Ricerche del Museo Nazionale dell'Australia, Vittoria Castro, eminente archeologa cilena e Rappresentante della Società di Archeologia nel Consiglio dei Monumenti Nazionali del Cile, Ruth Shady Direttrice del Progetto CARAL in Perù, Danielle Stouder del CNRS dell'Università di Lione 2 in Francia, Gary Hurton Professore di Studi Pre-Colombiani nella Harvard University ed Edgard Swenson, Professore al Dipartimento di Antropologia presso l'Università di Toronto in Canadà. Ha partecipato al Seminario anche un nutrito gruppo di archeologi ed antropologi di tutto il Cile, insieme ad alcuni studiosi di vari Paesi.

 

Enlaces*Links*Siti Raccomandati:


http://www.uta.cl/masma


http://www.momiaschinchorro.cl


http://www.youtube.com/watch?v=W2x5Hn5jykw


http://www.chile.it/1.html?frm_data1=17&frm_data1_type=all

 

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